EERO SAARINEN


Tavoli, sgabelli e sedie della "TULIP SUITE" (1957)

COMPOSIZIONE


Nella ricerca formale di Saarinen si nota l'esigenza di creare oggetti "in continuità". Questa tecnica è basata sulla omogeneità delle parti costituenti l'unione fra il sostegno verticale e il piano, come per una sorta di dilatazione della forma. E' il massimo concepibile con questa tecnica. L'esigenza formale è quella della massima continuità, della massima aderenza alla forma del corpo e delle funzioni umane. Com'è noto, la nuova tecnologia, grazie all'uso di particolari stampi, consente di realizzare mobili in un unico pezzo, da cui la necessità di concepirli come tali sin dalla loro iniziale progettazione.
Uno dei primi modelli realizzati con questa tecnica è la poltrona del 1957,

che, a riprova di quanto detto, nasce più da una vocazione formale che dallo sfruttamento completo del nuovo processo produttivo. Infatti la conchiglia di plastica del sedile è montata su un piede a fungo rovesciato in alluminio. Da allora, i modelli e i procedimenti si sono perfezionati moltissimo: la pratica dello stampaggio è divenuta talmente duttile da produrre indifferentemente un mobile monolitico ovvero un mobile "continuo per elementi".

Biografia dell'autore

I mobili che compongono il gruppo pranzo denominato "Tulipano" e prodotto da Knoll International sono composti da vari materiali: la struttura portante è costituita da una base centrale a colonna che si innalza da terra per sostenere il piano o la scocca delle poltroncine o dello sgabello. Questa è costituita da un monoblocco di alluminio pressofuso, rivestito in "Rislan" bianco.


La poltroncina presenta una scocca a forma di guscio a conchiglia, in fibra di vetro con rivestimento in gommapiuma. Cuscino imbottito con poliuretano espanso e rivestito in tessuto.

I piani dei tavoli sono proposti in vari tipi di marmi.


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