LUDWIG MIES VAN DER ROHE

1886 - 1969


 






Operò nello studio di B. PAUL; poi, dal 1908 al 1911, in quello di P. BEHRENS a Berlino. I suoi primi progetti indipendenti si ispirano a Schinkel e al neo-Rinascimento schinkeliano diffuso a Berlino all'inizio degli anni '20 (casa Kroller all'Aja, 1912). Alla fine della prima guerra mondiale Mies fu attirato, come Gropius, dalla frenesia e dall'ntusiasmo per l'ESPRESSIONISMO, e disegnò allora i suoi rivoluzionari grattacieli in VETRO (1919-21). Quando la Germania trovò la strada del suo Razionalismo responsabile e serio, che ne caratterizza l'architettura sullo scorcio degli anni '20 e all'inizio degli anni '30, Mies eccelse anche su questa via (quartieri a Berlino e a Stoccarda, 1925-27). La sua vera grandezza di architetto si rivelò per la prima volta nel padiglione tedesco dell'esposizione di Barcellona nel 1929, con la sua pianta aperta e una magistrale composizione spaziale, in materiali preziosi (marmo, travertino, onice, acciaio lucidissimo, cristalli verdognoli), che denuncia la tendenza a raggiungere il mssimo livello qualitativo e il più immacolato grado di rifinitura. I principi compositivi del padiglione di Barcellona vennero messi alla prova nel campo dell'abitazione privata nella casa Tugendhat a Brno con pilastri cromati e tramezzi preziosi (1930).

Dal 1930 al 1933 Mies diresse il BAUHAUS, prima a Dessau, poi a Berlino quando la scuola vi si trasferì, nell'ultima travagliata fase della sua esistenza, fino alla chiusura da parte dei nazisti. Emigrato nel 1937 in America, nel 1938 divenne direttore della facoltà di Architettura presso l'Armour Institute (oggi Illinois Institute) of Technology a Chicago. Per esso, nel 1939, progettò un nuovo campus completo, poi sviluppatosi. Gli edifici sono caratterizzati da una cubica semplicità - involucri che si adattano facilmente alle diverse esigenze dell'Istituto - e da un'esattezza perfetta di dettagli, in forza della quale ogni singola membratura ha una sua inconfondibile caratterizzazione. Queste qualità pervadono tutta l'opera di Mies. «Non voglio essere interessante; voglio essere valido», asserì in un'intervista. Il numero delle sue opere, notevolmente ridotto fino a tutta la seconda guerra mondiale, aumentò in seguito considerevolmente. Tra le residenze private, la casa Farnsworth a Plano, Illinois (1950) è degna di particolare menzione; tra i blocchi residenziali, i Promontory Apartments (1947), a struttura in cemento armato, e i Lake Shore Drive (1951), a struttura in acciaio, ambedue a Chicago, nonché le Torri Lafayette a Detroit (1955-63); tra i palazzi per uffici, il Seagram Building a New York (1956-59), con una facciata in bronzo e marmo; e va citato anche un edificio monumentale, la nuova Galleria Nazionale (o del XX sec.) a Berlino (1962-68). Queste opere sono tutte una affermazione definitiva e trionfale dei principi razionalisti creati all'inizio degli anni '20 e non sono in alcun modo influenzate dalle tendenze neo-plasticizzanti degli ultimi quindici o vent'anni.



da: Pevsner, Fleming, Honour, Dizionario di Architettura. Ediz. G.Einaudi Editore, Torino, 1966.

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