FRANK LLOYD WRIGHT

1869 - 1959







E' il massimo architetto fino ad oggi degli Stati Uniti. La sua opera copre oltre 60 anni di lavoro e non è mai ripetitiva, non è mai derivativa, non è mai routine. Lavorò prima per Sullivan, che non cessò mai di ammirare, e fu responsabile di gran parte dell'attività del maestro nel campo delle residenze. Il primo tipo di edificio che elaborò come architetto indipendente è quello da lui chiamato "prairie house": basso, disteso, con un continuo fluire l'uno nell'altro degli spazi interni, con terrazze che fondono coi giardini, e coperture assai aggettanti. Realizzò molte case di questo tipo nei dintorni di Chicago (Oak Park, Riverside, ecc.). L'evoluzione di essi fu di estrema coerenza, concludendosi con progetti più arditamente innovatori di quelli di qualsiasi altro architetto in questo campo.
La serie venne inaugurata da alcune case prima del 1900 e verso il 1905 era completa: il culmine è la Robie House a Chicago (1908). Nello stesso tempo Wright aveva realizzato una chiesa: il tempio unitariano ad Oak Park (1905-1906) e un palazzo per uffici, il Larkin Building a Buffalo (1904), che presentano ambedue la stessa freschezza di approccio e gli stessi elementi linguistici delle case private. Il Larkin Building può ben chiamarsi il più originale palazzo per uffici del suo tempo.
Incarichi di maggior respiro gli vennero affidati successivamente: Midway Gardens a Chicago (1913) furono un edificio di trattenimenti esuberante (venne poi distrutto); neppure sopravvive l'Imperial Hotel a Tokio (1916-1920). Fu qui suo assistente A. Raymond, che si stabilì poi in Giappone.

Il riconoscimento mondiale venne tardi per Wright: soltanto nell'ultimo ventennio della sua vita, quando, cioé, aveva ormai quasi settant'anni, ricevette facilmente grandi incarichi. Il primo fu la fabbrica Johnson Wax a Racine nel Wisconsin (1936-39). Qui Wright costruì un blocco per uffici con pareti di mattoni e tubi di vetro e un interno con pilastri a fungo in cemento armato (Maillart). La torre dei laboratori fu aggiunta nel 1949. La cappella del Florida Southern College è del 1940; il progetto del Museo Guggenheim a New York è del 1943 (completato 1956-59); il tempio unitariano a Madison nel 1947; il grattacielo di uffici a Bartlesville nell'Oklaoma fu terminato nel 1955. Il Museo, disegnato con una rampa a spirale su pianta circolare è funzionalmente indifendibile, ma senza dubbio formallmente indimenticabile. Il grattacielo e i due edifici sacri rivelano, più di ogni altra sua opera precedente, la passione nativa di Wright per gli angoli taglienti; ed è interessante osservare che la recente moda degli angoli affilati e aggressivi (Breuer, Saarinen) ha dato una nuova attualità a questa passione pre-novecentesca di Weight.


da: Pevsner, Fleming, Honour, Dizionario di Architettura. Ediz. G.Einaudi Editore, Torino, 1966.


IL DESIGNER

Come progettista di arredi e di mobili, Frank Lloyd Wright esprime una fertile produzione negli anni tra il 1908 ed il 1949.

In maggiore o minor misura tutti questi mobili rimandano ad un mondo, ad una cultura, ad un contesto per il quale sono stati pensati e nel quale sono stati usati. E' proprio questa dialettica, ancora più del loro essere altrettanti status-symbol che ne può suggerire un loro uso, una familiarità, una frequentazione. La sedia disegnata nel 1908 per la sala da pranzo della ROBIE HOUSE aveva diversi precedenti nella produzione dello stesso Wright: si pensi alle sedie della Dana House, realizzata anche in una versione con lo schienale più basso. Inoltre, accanto all'immancabile riferimento ai giochi froebeliani dell'infanzia dell'architetto, o ai telai strutturali della tradizione giapponese, nota a Wright fin dall'Esposizione di Chicago del '93, spuntano evidenti le analogie con esperienze europee: la famosa Argyle Chair di Mackintosh, ma anche il mondo della Secessione Viennese, un movimento a cui Wright guardava con grande interesse per i principi vitali che era in grado di esprimere. Ma è nel contesto della ROBIE HOUSE, di questa che appare una delle più felici ed intense esperienze del periodo delle Prairie Houses, che si rivela al meglio il significato di questa sedia. Essa è come un paravento appoggiato ad un sedile, pensato per riparare e raccogliere il luogo destinato al pranzo: una dining room solo impropriamente, poiché lo spazio interno della Robie House è in realtà una sorta di galleria ove si si susseguono il soggiorno, la scala e il pranzo, senza suddivisioni o elementi verticali, eccettuati il camino e, appunto, gli schienali-paravento delle sedie. Esse partecipano, quindi, di uno spazio ricco di innovazioni, di riferimenti ancestrali, e di vere e proprie soluzioni sperimentali, come la luce indiretta attorno ai muri perimetrali. Anche le diverse versioni delle MIDWAY CHAIRS, nascono per un contesto singolare e ricco di riferimenti e di innovazioni tipologiche: quei Midway Gardens del 1913, in cui le esilissime sedie metalliche dovevano apparire come le loro cugine europee disseminate con calcolata nonchalance al Palais Royal di Parigi.

Paolo Farina.

Ottagono, n. 82, set.1986, CO.PI.NA. Ediz.

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